Oggi 27 luglio 2007 è morto il comandante partigiano Giovanni Pesce.“Ci sono parole per cui bisogna vivere una di questa è la parola compagno” Fino alla vittoria.
Oggi 27 luglio 2007 è morto il comandante partigiano Giovanni Pesce.“Ci sono parole per cui bisogna vivere una di questa è la parola compagno” Fino alla vittoria.
I Carabinieri del nucleo informativo hanno notificato l’avviso di chiusura delle indagini a nove persone, tra cui il capogruppo della Lega Nord, nel consiglio comunale di Opera, e un esponente di Alleanza nazionale legato agli ambienti ultras, per il rogo avvenuto il 21 dicembre 2006 nel campo nomadi allestito della Protezione civile ad Opera.Nell’incendio scoppiato durante il presidio non autorizzato davanti al campo erano andate bruciate sei tende mentre altre sette erano state divelte e alcune auto della Protezione civile erano state danneggiate.I destinatari dell’avviso di conclusione delle indagini che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio devono rispondere a vario titolo di danneggiamento aggravato, incendio, interruzione di pubblico servizio ed istigazione a delinquere.
Stamattina è stato sgomberato lo studentato occupato V33,in via Volturno 33 a Milano. Occupato il 28 aprile 2007 dopo un corteo in quartiere Isola di 200 persone voleva diventare un luogo di aggregazione e di lotta per gli studenti milanesi, in primo luogo sulla questioneabitativa. Responsabili dello sgombero sono la Pirelli e i suoi compari, come l’immobiliarista Catella, chi governa la città che non trova risposteai bisogni se non nell’uso dispiegato della forza e della repressione. I solerti sbirri di turno poi sono sempre pronti al lavoro. SOSTENERE LE OCCUPAZIONI CONTINUARE LA LOTTA
GIOVEDI ALLE ORE 22 IN CASCINA MONLUE’ A MILANO CONCERTO DELLA BANDA BASSOTTI
ANTIFASCISTI SEMPRE
E CARLO FINO ALL’ULTIMO E’ RIMASTO DAVANTI FINO A ALZARSI, CON UN ESTINTORE IN PRIMO PIANO
LUI HA INSEGNATO A VEDERE COS’E’ UN ESSERE UMANO
A Carlo Giuliani ucciso il 20 luglio 2001 a Genova
Da
Da Genova a Roma: la verità la sappiamo!
È incredibile con quanta facilità in questo
paese si possa passare da essere aggressori ad
essere aggrediti. Con quanta facilità si
possa aggredire impunemente e nello stesso
tempo assumere il rango di vittime
inconsapevoli. Questa pirotecnica
mistificazione è accaduta,puntualmente, al
seguito dell’ultima aggressione neofascista a
Casal Bertone, nella notte tra l’11 e il 12 di
luglio scorso.
Un’aggressione a danno delle famiglie
dell’occupazione abitativa del Coordinamento
cittadino di lotta per la casa. Un’aggressione
spietata, come al solito, con l’obiettivo di
far male. E qui avviene l’incredibile!
La legittima resistenza e la reazione di chi
si trovava sul posto diventa elemento
sufficiente per cercare di promuovere
l’inversione delle parti: dopo i falsi (anche
nei numeri) comunicati di Fiamma Tricolore e
di partiti e esponenti del centrodestra, il
prefetto Serra, contraddicendo la versione
degli stessi agenti intervenuti sul posto e
del sindaco, difende Fiamma Tricolore,
dichiarando che “non erano lì per aggredire”.
Il gioco è fatto: per i media nel migliore dei
casi si è trattato di una rissa, nel peggiore
di un’aggressione da parte dei giovani dei
centri sociali.
La verità, lo sappiamo, è una pratica di
democrazia, per questo non siamo stati in
silenzio e continueremo ad urlare e a dire in
modo chiaro: non c’è spazio, in questa città,
per formazioni neofasciste, razziste e
squadriste!
Non c’è alcuna teoria degli opposti estremismi
da giocare sul tavolo della mediazione
istituzionale o della chiacchiera
giornalistica: esistono movimenti che si
battono per i diritti di tutti e per la
democrazia; esistono nuove formazioni
neofasciste che attentano alla vita di questi
movimenti, alla libertà di espressione e di
movimento nella nostra metropoli.
I fatti degli ultimi giorni, da Villa Ada
all’incendio della lapide di Porta San Paolo
(come se non fossero già sufficienti le 160
aggressioni neofasciste degli ultimi due
anni), spazzano via ogni retorica
dell’equidistanza.
Dopo aver tentato una risposta aggressiva
Fiamma Tricolore ha cambiato registro: “siamo
una forza politica istituzionale, come tale
chiediamo agibilità nel quartiere di Casal
Bertone, la politica non si fa con la
violenza”. D’improvviso l’arroganza si è
trasformata in pacata disponibilità al dialogo
(accompagnata da mal celate minacce) e il 21
luglio, il prossimo sabato, Fiamma Tricolore
propone un concerto nella sede di Casal
Bertone.
Con chiarezza diciamo che il concerto non si
deve fare e che la sede non deve riaprire,
perchè sede di una forza neofascista e
razzista, responsabile di ripetute
aggressioni!
Per un governo sinceramente democratico
basterebbe l’applicazione della legge Mancino
del ’93, ma poi ci ricordiamo le nefandezze a
cui abbiamo dovuto assistere in queste
settimane: mentre viene alla luce ciò che già
sapevamo, la macelleria di Genova e della
Diaz, De Gennaro viene promosso Capo di
gabinetto del Viminale. Come dire: “solo i
migliori macellaiverranno promossi!”.
Così come, negli ultimi mesi, abbiamo visto le
aggressioni neofasciste procedere impunite:
dal ritardo continuo nell’intervento delle
forze dell’ordine (ne fa da esempio
privilegiato Villa Ada), all’assoluta
inesistenza di indagati. Oltre 160
aggressioni, nessun indagato! La parola più
giusta è quella di connivenza. Forse scavando
più a fondo e ascoltando con attenzione, oltre
che con rabbia, gli audio e le telefonate dei
giorni genovesi di sei anni fa, è
distinguibile un’omogeneità culturale tra
forze dell’ordine e neofascisti, omogeneità
che dovrebbe far paura non solo ai movimenti,
ma a tutte le forze politiche democratiche di
questo paese.
Un collasso dello Stato di diritto che da
Genova ci porta fino a Roma, dove squadracce
neofasciste muovono indisturbate e dove, di
fronte alla legittima resistenza degli
aggrediti, si risponde, come ha fatto il
prefetto Serra, difendendo le squadracce.
Sabato 21 luglio, a sei anni dai fatti della
Diaz, forse si combatte una battaglia più
grande di Casal Bertone, si combatte una
battaglia dalla parte della verità, contro
quello stato d’eccezione permanente a cui
qualcuno sembra volerci destinare, stato
d’eccezione, di sospensione della democrazia a
cui i neofascisti offrono servizio in modo
zelante e scrupoloso.
Invitiamo tutta la città democratica e
antifascista a dare una risposta
inequivocabile. Invitiamo tutta la città ad
invadere le strade e le piazze di Casal
Bertone, per dare vita ad una grande giornata
contro ogni fascismo.
Venerdì 20 luglio alle ore 12
Conferenza stampa presso la sede della Provincia
di Roma e della Prefettura di Roma
Sabato 21 luglio a partire dalle 15 in Piazza S.
Maria Consolatrice promuoviamo un pomeriggio e
una serata di teatro, mostre, musica.
Dalle 22 suonerà la Banda Bassotti e altre band
musicali della scena romana.
Antifasciste e antifascisti di Roma
L'accusa: «Rialzano la testa, beneficiando del revisionismo»Un dossier per documentare le scritte naziste apparse nei giorni scorsi in molti quartieri della zona 8 di Milano: lo ha consegnato alla Questura il Comitato antifascista della stessa zona che, nel pomeriggio di sabato, ha sovrapposto alle scritte nazi-fasciste manifesti che richiamano la Costituzione e la Resistenza. «Ormai da mesi – si legge in una nota del Comitato antifascista – si sta verificando un fenomeno allarmante nella zona 8 di Milano: il tentativo da parte di gruppi fascisti e neonazisti di radicarsi sul territorio attraverso l'apertura di negozi che vendono oggettistica e abbigliamento con chiari riferimenti alla repubblica di Salò e di associazioni sportive che dichiarano principi quali «Calci e pugni non è una moda ma uno stile di vita… nel dubbio mena». Il Comitato antifascista ricorda anche «l'abbattimento in piazza Rosa Scolari a Trenno del monumento alla resistenza partigiana, inaugurato quarant'anni fa dal sindaco partigiano Aldo Aniasi». Tutti fatti, che secondo l'associazione antifascista, costituiscono elementi di un progetto più ampio volto a prendere il controllo di zone periferiche di alcune grandi città. «Con l'iniziativa di sovrapporre sulle scritte naziste dei cartelli intendiamo dimostrare ai cittadini milanesi e alle istituzioni – spiegano – che è possibile contrastare le azioni intolleranti di chi ha rialzato la testa in un periodo in cui stanno prendendo piede visioni revisioniste sulla storia del nostro Paese».
Dal Corriere della Sera del 16 luglio 2007
di Roberto Jonghi Lavarini Clamorosa denuncia su una schedatura che i compagni stanno facendo nei confronti degli esponenti della destra radicale italiana: http://antifa-milano.noblogs.org/: Infamia su infamia, schedatura su schedatura: questo il meticoloso lavoro di spionaggio che conducono gli antifascisti milanesi, servendosi di sbirri, prezzolati ed infami. Dopo il merdoso articolo del boia comunista Saverio Ferrari sul Diario, ecco una ennesima documentazione pubblicata su un noto sito internet della estrema sinistra. Troviamo la forma legale, più giusta ed efficace, per reagire a questo “KGB dei poveri” tipico del viscerale odio partigiano della sinistra comunista! altro che dialogo fra “opposti estremismi”, aveva ragione quel galantuomo del Generale Augusto Pinochet: “i comunisti buoni sono solo quelli sotto due metri di terra”.
Oggi 17 luglio è il compleanno di Federico “Aldro” Aldrovandi ammazzato il 25 settembre 2005 di botte da quattro agenti di polizia a Ferrara. A lui , alla sua famiglia un abbraccio. Per non dimenticare Per avere Verità e Giustizia