DANCE HALL PER RENATO

27 - 1 - 07 Dancehall x Renato

JD SOUND -roma
ROMAREGGAECOALITION -roma-
I-TAL SOUND –milano



SABATO 27-01 -07 h 22
presso SPAZIO AURORA- v.Cavour,4 Rozzano MILANO




Alle cinque di mattina del 27 agosto scorso. alluscita di una festa raggae
a Focene-Roma
una ragazza e due ragazzi sono stati aggrediti a freddo da due balordi
neo-fascisti.
E così che Renato Biagetti a soli 26 anni muore con 7 coltellate sul corpo.
Renato non era un militante, era un ragazzo che condivideva il suo impegno
sociale.
il suo rispetto per la vita, la tolleranza e la bellezza della diversità
negli spazi sociali.

SERATA DI FINANZIAMENTO PER LE SPESE LEGALI

Assemblea per Renato
 

RENATO SUONA IL POPOLO BALLA

Renato Biagetti ucciso a 26 anni da mano intollerante la notte di sabato 27 agosto mentre usciva da una dance hall reggae a Focene, nei pressi di Ostia.

Un’aggressione a freddo, non una rissa come alcune ricostruzioni hanno voluto far credere in un primo momento, ma 8 coltellate quasi tutte dirette a punti vitali, l’addome e il petto.

Questa notizia ci ha riportato prepotentemente nella memoria la notte del 16 marzo 2003 a Milano quando Davide Cesare, Dax, veniva assassinato in una dinamica molto analoga.

Come per i fatti di Focene anche a Milano gli aggressori non erano propriamente dei militanti politici di formazione dell’estrema destra e tra loro c’era un minorenne di appena 17 anni.

Non elementi organici a gruppi organizzati, ma singoli impregnati di fascismo e xenofobia. Chi con una celtica tatuata sul corpo e chi con gli “altarini” dedicati al ventennio e al duce in casa, in entrambi i casi gli accoltellatori sono stati arrestati e consegnati alla “giustizia” dello Stato, ma non ci interessa fermarci a questo.

E’ importante capire a fondo quello che è successo a Focene, è importante continuare a ricordare Renato.

A Milano come a Roma la prima battaglia che si è dovuta sostenere è stata per la ricostruzione della verità, contro i numerosi tentativi di ridurre il fatto a uno dei tanti episodi di cronaca nera che affollano i giornali.

Una morte che non deve scuotere le coscienze, che deve essere dimenticata per tornare in fretta ad una presunta normalità. Una “rissa” o “lite degenerate”, tra “spostati” o “balordi”, insomma, in qualche modo, tra gente che se la và a cercare.

Dax era un militante antifascista ed, insieme ad altri compagni, è stato riconosciuto come tale e quindi colpito. Al contrario Renato non era un attivista politico, solo si è trovato “nel luogo sbagliato” (il “Buena Onda” locale gestito da persone di Rifondazione Comunista e frequentato da gente definita “di sinistra”).

Al posto suo ci poteva essere chiunque dei partecipanti a quella festa. Gli assassini di Renato hanno colpito in un ipotetico mucchio, identificato come “diverso” o “zecca”, quindi nemico. La morte di Renato è il prodotto dell’escalation di violenza squadrista che la destra nazifascista ha saputo alimentare attraverso incendi, accoltellamenti e aggressioni contro compagni, migranti, comunità omosessuale, centri sociali e sedi politiche, in genere contro chiunque sia “altro” o “di sinistra” magari soltanto perché, ad esempio, porta sotto braccio “il manifesto”. Un dato che s’inserisce nella trasformazione complessiva del clima politico e culturale che attraversa gran parte della società, sempre più basato sulla paura, il controllo, il razzismo e l’intolleranza.

Esistono delle responsabilità e dei processi che alimentano questa tendenza, vanno individuati e contrastati con il monitoraggio e la presenza nei territori.

Se Roma risulta essere uno dei laboratori più avanzati delle nuove destre, e lì troviamo le Occupazioni non Conformi, a Milano abbiamo assistito più volte al ritorno di vecchi leader dell'eversione nera, candidati in liste elettorali, fondatori di pseudo-circoli culturali o giovanili foraggiati dalla destra istituzionale. Da tempo si registra un tentativo di gruppi di studenti facenti riferimento a diversi partiti della destra estrema, fare lavoro di propaganda nelle scuole medie superiori e nelle università della nostra città.

Vogliamo dedicare a Renato una festa, perché quello è stato il contesto nel quale è stato vigliaccamente colpito.

Vogliamo far incontrare Renato a tutta quella gente che parteciperà, attraverso distribuzione di materiale, allestimenti e proiezioni.

Vogliamo ricordare a noi stessi e a tutti quanti che la militanza antifascista non la si può e non la si deve delegare a nessuno.

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CON DAX E RENATO NEL CUORE

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Assemblea per Renato

Milano gennaio 2007

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