Da
Da Genova a Roma: la verità la sappiamo!
È incredibile con quanta facilità in questo
paese si possa passare da essere aggressori ad
essere aggrediti. Con quanta facilità si
possa aggredire impunemente e nello stesso
tempo assumere il rango di vittime
inconsapevoli. Questa pirotecnica
mistificazione è accaduta,puntualmente, al
seguito dell’ultima aggressione neofascista a
Casal Bertone, nella notte tra l’11 e il 12 di
luglio scorso.
Un’aggressione a danno delle famiglie
dell’occupazione abitativa del Coordinamento
cittadino di lotta per la casa. Un’aggressione
spietata, come al solito, con l’obiettivo di
far male. E qui avviene l’incredibile!
La legittima resistenza e la reazione di chi
si trovava sul posto diventa elemento
sufficiente per cercare di promuovere
l’inversione delle parti: dopo i falsi (anche
nei numeri) comunicati di Fiamma Tricolore e
di partiti e esponenti del centrodestra, il
prefetto Serra, contraddicendo la versione
degli stessi agenti intervenuti sul posto e
del sindaco, difende Fiamma Tricolore,
dichiarando che “non erano lì per aggredire”.
Il gioco è fatto: per i media nel migliore dei
casi si è trattato di una rissa, nel peggiore
di un’aggressione da parte dei giovani dei
centri sociali.
La verità, lo sappiamo, è una pratica di
democrazia, per questo non siamo stati in
silenzio e continueremo ad urlare e a dire in
modo chiaro: non c’è spazio, in questa città,
per formazioni neofasciste, razziste e
squadriste!
Non c’è alcuna teoria degli opposti estremismi
da giocare sul tavolo della mediazione
istituzionale o della chiacchiera
giornalistica: esistono movimenti che si
battono per i diritti di tutti e per la
democrazia; esistono nuove formazioni
neofasciste che attentano alla vita di questi
movimenti, alla libertà di espressione e di
movimento nella nostra metropoli.
I fatti degli ultimi giorni, da Villa Ada
all’incendio della lapide di Porta San Paolo
(come se non fossero già sufficienti le 160
aggressioni neofasciste degli ultimi due
anni), spazzano via ogni retorica
dell’equidistanza.
Dopo aver tentato una risposta aggressiva
Fiamma Tricolore ha cambiato registro: “siamo
una forza politica istituzionale, come tale
chiediamo agibilità nel quartiere di Casal
Bertone, la politica non si fa con la
violenza”. D’improvviso l’arroganza si è
trasformata in pacata disponibilità al dialogo
(accompagnata da mal celate minacce) e il 21
luglio, il prossimo sabato, Fiamma Tricolore
propone un concerto nella sede di Casal
Bertone.
Con chiarezza diciamo che il concerto non si
deve fare e che la sede non deve riaprire,
perchè sede di una forza neofascista e
razzista, responsabile di ripetute
aggressioni!
Per un governo sinceramente democratico
basterebbe l’applicazione della legge Mancino
del ’93, ma poi ci ricordiamo le nefandezze a
cui abbiamo dovuto assistere in queste
settimane: mentre viene alla luce ciò che già
sapevamo, la macelleria di Genova e della
Diaz, De Gennaro viene promosso Capo di
gabinetto del Viminale. Come dire: “solo i
migliori macellaiverranno promossi!”.
Così come, negli ultimi mesi, abbiamo visto le
aggressioni neofasciste procedere impunite:
dal ritardo continuo nell’intervento delle
forze dell’ordine (ne fa da esempio
privilegiato Villa Ada), all’assoluta
inesistenza di indagati. Oltre 160
aggressioni, nessun indagato! La parola più
giusta è quella di connivenza. Forse scavando
più a fondo e ascoltando con attenzione, oltre
che con rabbia, gli audio e le telefonate dei
giorni genovesi di sei anni fa, è
distinguibile un’omogeneità culturale tra
forze dell’ordine e neofascisti, omogeneità
che dovrebbe far paura non solo ai movimenti,
ma a tutte le forze politiche democratiche di
questo paese.
Un collasso dello Stato di diritto che da
Genova ci porta fino a Roma, dove squadracce
neofasciste muovono indisturbate e dove, di
fronte alla legittima resistenza degli
aggrediti, si risponde, come ha fatto il
prefetto Serra, difendendo le squadracce.
Sabato 21 luglio, a sei anni dai fatti della
Diaz, forse si combatte una battaglia più
grande di Casal Bertone, si combatte una
battaglia dalla parte della verità, contro
quello stato d’eccezione permanente a cui
qualcuno sembra volerci destinare, stato
d’eccezione, di sospensione della democrazia a
cui i neofascisti offrono servizio in modo
zelante e scrupoloso.
Invitiamo tutta la città democratica e
antifascista a dare una risposta
inequivocabile. Invitiamo tutta la città ad
invadere le strade e le piazze di Casal
Bertone, per dare vita ad una grande giornata
contro ogni fascismo.
Venerdì 20 luglio alle ore 12
Conferenza stampa presso la sede della Provincia
di Roma e della Prefettura di Roma
Sabato 21 luglio a partire dalle 15 in Piazza S.
Maria Consolatrice promuoviamo un pomeriggio e
una serata di teatro, mostre, musica.
Dalle 22 suonerà la Banda Bassotti e altre band
musicali della scena romana.
Antifasciste e antifascisti di Roma