LUCCA, operazione di Polizia contro i fascisti

Riportiamo articoli di giornali sull'operazione di Polizia condotta qualche giorno fa contro alcuni appartenenti all'area della destra radicale di Lucca. Arresti contro i fascisti avvenuti dopo un lungo periodo costellato di aggressioni e di violenze grazie al silenzio e alla connivenza delle autorità politiche e repressive della città. Esprimiamo la nostra vicinanza ai compagni e alle compagne di Lucca.

NE FASCISTI NE POLIZIA

Lucca 18.09.07.doc

 

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ASSEMBLEA PER MURALES PER DAX

LUNEDI 24 SETTEMBRE ALLE ORE 21 ALLA CASCINA OCCUPATA TORCHIERA, CIMITERO MAGGIORE, MILANO ASSEMBLEA PER IL RIFACIMENTO DEL MURALES PER DAX  Di seguito pubblichiamo il volantino distribuito mercoledì 19 settembre al consiglio regionale durante l’iniziativa del consigliere Bepo Storti   MURI PULITI POPOLO MUTOLa memoria non si cancella  La cancellazione dei murales sulla Darsena è stato un gesto compiuto con una notevole disinvoltura dalla giunta Moratti che, senza vergogna, ha ordinato agli uomini dell’AMSA d’imbiancare quel muro. Il momento è stato scelto utilizzando come pretesto i lavori di ristrutturazione del ponte della Darsena che in agosto aveva avuto un cedimento destando non pochi imbarazzi ai governanti di questa città. All’interno dei lavori, cominciati velocemente, sono stati investiti 40.000 euro per  cancellare i murales dipinti il 29 marzo 2003, la settimana successiva ai funerali di Davide Cesare, Dax. Una cifra esorbitante che poteva essere più saggiamente utilizzata per lavori di ristrutturazione di cui molti quartieri periferici e popolari hanno bisogno, ma che evidentemente possono aspettare. La cancellazione ha rappresentato non solo uno sfregio alla persona di Davide, ai suoi compagni, amici e famigliari, ma un attacco alla memoria collettiva degli antifascisti e delle antifasciste di questa città. Nell dibattito seguito alla cancellazione abbiamo sentito esponenti della destra rievocare quella notte del 2003 parlando di “rissa tra balordi”, false ricostruzioni nel tentativo di spoliticizzare quello che è avvenuto. Continueremo sempre a ribadire la nostra verità su cosa è accaduto la notte del 16 marzo 2003, sull’omicidio da parte di fascisti di Davide e sui feroci pestaggi della polizia e dei carabinieri all’interno del pronto soccorso dell’ospedale San Paolo, per i quali è ancora in corso il processo. Il riemergere dello squadrismo fascista nell’indifferenza e nella complicità è oramai una realtà in Italia: uno stillicidio di aggressioni e di attacchi che vanno da Milano passando per Melzo dove qualche mese fa è stato accoltellato al ventre e al viso un ragazzo di 19 anni, arrivando fino a Roma che, oltre ai fatti eclatanti di Villa Ada, ha visto nell’agosto del 2006 l’omicidio di Renato Biagetti. Un attacco alla memoria che vogliamo respingere, per questo, ispirandoci anche al gesto che Bebo Storti ha compiuto oggi, stamperemo centinaia di poster e migliaia di cartoline per conservare e diffondere il ricordo dei murales. Infatti la memoria è un ingranaggio collettivo che deve essere mantenuta viva quotidianamente. Soprattutto è nostra intenzione rifare il murales in Darsena, ancora più bello e ancora più grande, dedicandolo non solo a Dax,  ma anche a Renato, ucciso nell’agosto del 2006 a Roma dai fascisti e a Rumesh, un ragazzo di Como restato invalido dopo che un vigile della “squadretta” anti-writers gli ha sparato addosso. Ecco cosa producono le politiche contro i graffittari,  una “guerra” intrapresa negli ultimi tempi anche dalla giunta di Milano. Una dedica speciale andrà poi a Giovanni Pesce, il comandante Visone, che, con la sua vita da antifascista, continua a insegnare e ad insegnarci molte cose. Per rendere il suo ricordo vivo nelle strade della nostra città  dandogli del colore e del calore al di fuori dei freddi riti istituzionali. Rifaremo il murales in un’iniziativa pubblica dove non solo si rivendicherà libertà d’espressione e di agibilità politica, ma si metterà in discussione il modello di città che ci vogliono imporre. Una città troppo impegnata a ripulire le facciate e a rispondere al bisogno indotto di sicurezza, piuttosto che affrontare le emergenze sociali quali il degrado dei quartieri e le condizioni precarie di vita e di lavoro. E se, stoltamente, le autorità decideranno di cancellarlo ancora lo rifaremo più e più volte in altri punti della città. Perché non esiste solo la “memoria ufficiale” di chi governa, fatta di vuote ricorrenze e di un revisionismo storico che cerca di cancellare le radici della lotta di liberazione per riabilitare vecchi e nuovi fascisti/fascismi. MILANO 19 settembre 2007  I COMPAGNI E LE COMPAGNE DI DAX Per info http://daxresiste.noblogs.org    

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MERCOLEDI ORE 12 CONSIGLIO REGIONALE LOMBARDIA

Recuperare la sensibilità in una città straziata dalle divisioni» Un
graffito per Dax nell'ufficio di Bebo Storti Cancellato dalle sponde
della Darsena per far posto a un garage, una nuova versione del murale
rivivrà nella prestigiosa sede del Pirellone  
 
Il graffito dedicato a Davide «Dax» Cesare è stato cancellato dalla
Darsena per far posto a un garage, ma un suo gemello rivivrà in una
sede ben più prestigiosa: il Pirellone. Il consigliere e capogruppo
dei comunisti italiani, nonché attore, Bebo Storti ha annunciato che
ospiterà nel suo ufficio un murale dedicato all'attivista del centro
sociale Orso ucciso a coltellate a 26 anni il 16 marzo 2003 e per il
cui omicidio sono stati condannati un uomo con i due figli.
GESTO INCIVILE - «Recuperare un gesto di inciviltà, recuperare la
sensibilità in una città straziata dalle divisioni, recuperare la
pietà - ha detto Storti -. Non una provocazione, ma un ponte lanciato
fra le istituzioni e il mondo giovanile; mondi che ormai hanno
linguaggi talmente differenti da non comprendersi neanche su temi
quali la morte, la violenza, la memoria. La cancellazione del graffito
dedicato a Dax, non può non essere considerato un gesto di violenza
inaudita dettato da una profonda ignoranza dei linguaggi e delle forme
di espressioni giovanili».
RISCHIO OBLIO - Il graffito disegnato da Beps BN Crew rimarrà dunque
nella stanza del consigliere Storti «a memoria e simbolo di un giovane
morto stupidamente e che rischia di essere dimenticato dalla città di
Milano». Alla presentazione, mercoledì 19 settembre, intervengono
l'assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi e i compagni di Dax.
Recentemente Bebo Storti ha prodotto il documentario «Altri Sociali»,
in cui si raccontano le iniziative dei centri sociali lombardi, delle
realtà non profit che hanno portato avanti progetti culturali, sociali
e di aggregazione.
18 settembre 2007

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Varese, blitz contro i neonazisti. 47 perquisizioni in tutta Italia

Nel mirino della Digos il Partito nazionalsocialista dei Lavoratori
“Propagandavano discriminazione razziale, etnica e religiosa”
Varese, blitz contro i neonazisti
47 perquisizioni in tutta Italia
Varese, blitz contro i neonazisti
47 perquisizioni in tutta Italia
Blitz della Digos contro i movimenti neonazisti
VARESE – Blitz contro i movimenti neonazisti: 47 perquisizioni a Varese e in altre città d’Italia. Nel mirino della Digos il Partito nazionalsocialista dei lavoratori, di ispirazione hitleriana. “Reclutava persone – spiega Fabio Mondora, funzionario della Digos di Varese – che propagandassero la discriminazione razziale, etnica e religiosa”.
I movimenti neonazisti fondatori del PNSL avevano presentato proprie liste di candidati in occasione delle consultazioni elettorali del 2006 e 2007 in alcuni comuni delle province di Varese, Como, Lecco e Milano.Fondato nel 2002 da Pier Luigi Pagliuchi, 45 anni, un albergatore di Castano Primo, nel Milanese, nel 2006 il movimento nazionalsocialista portò un proprio rappresentante nel consiglio del piccolo comune di Belgirate: Osvaldo Carmellino, anch’egli ristoratore, fu eletto con soli 23 voti e l’improvvisa e inaspettata defezione di una lista civica. “Cinque anni fa – disse allora il neoconsigliere – eravamo in quindici; oggi siamo 200”.Al sito Varese news, il coordinatore del movimento, Pierluigi Pagliuchi, un anno fa dichiarò: “Siamo una formazione politica indipendente, ispirata al partito nazionalsocialista: prendiamo spunti dagli ideali dei partiti che, in diversi Stati, hanno accolto le istanze nazionaliste e socialiste portate alla massima espressione dalla Germania di Hitler”.Nelle perquisizioni di quest’oggi in Lombardia e nelle altre regioni, sono impiegati uomini della Questura di Varese, coadiuvata dalla Digos di Milano, Roma, Rieti, Novara, Vercelli e Piacenza, con l’ausilio del Reparto Prevenzione Crimine Lombardia. In tutto oltre 150 agenti.(17 settembre 2007)repubblica on line

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ROMA VS FIAMMA

Roma: Attaccata la scorsa notte la sede della Fiamma Tricolore

 

da www.ecn.org/antifa

Roma, 18:13
ATTACCO CONTRO SEDE FIAMMA TRICOLORE A ROMA

Attaccata la scorsa notte la sede della Fiamma Tricolore di piazza Perin del Vaga n.1 a Roma. Lo riferisce il segretario Luca Romagnoli. Ignoti hanno divelto la saracinesca, hanno scritto ‘Morte al Fascio’ e hanno tracciato sui muri i simboli di falce e martello. “Le istituzioni locali, con l’indifferenza dimostrata verso simili comportamenti, non fanno, di fatto, che avallarli”, ha affermato segretario romano della Fiamma Giuliano Castellino. “Le forze di polizia, oltre a indagare su Villa Ada, devono concentrarsi anche su questi episodi di violenza rossa. Noi vogliamo qui il sindaco Veltroni, con l’ufficio del decoro urbano a ripulire le mura della sede”.

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ASSEMBLEA LUNEDI 17 SETTEMBRE PER MURALES PER DAX

Mercoledì 5 settembre 2007 il Comune di Milano ha sperperato ben 40mila euro (alla faccia delle politiche sociali) per cancellare i graffiti fatti in Darsena nel 2003 che ricordavano Dax, Mumia Abu Jamal e contro la guerra in Iraq.                                                                                                                             Queste opere hanno rappresentato, a partire dall'assassinio fascista di Davide, momenti importanti per la storia e per il vissuto del movimento milanese (e non solo).Le motivazioni apportate dall'Assessore all'Arredo Urbano Maurizio Cadeo (di AN) "per la riqualificazione della Darsena" sono farsesche: balza subito all'occhio lo stato di lavori permanenti e devastazione dell'intera zona che il Comune stesso sta portando avanti da anni.La dichiarazione cela la motivazione più realistica, cioè il fastidio che questi murales creavano alla giunta di destra dell' "antifascista" Letizia Moratti._*Per determinare i tempi ed i modi del rifacimento del murale l'appuntamento è*_LUNEDI' 17 ore 21
in Cascina Autogestita Torchiera
P.le Cimitero Maggiore, 18
MM:Uruguay + bus 40 – Tram 14
Le Compagne i Compagni di Dax

 

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L’EVOLUZIONE DELLA DESTRA RADICALE IN ITALIA

 di Saverio Ferrari – redazione dell’Osservatorio Democratico –  13/09/2007

Nel corso degli ultimi due anni si è assistito in Italia ad un crescendo di aggressioni violente di marca neofascista soprattutto ai danni di giovani dell’area dei centri sociali, ma anche di militanti di sinistra, omosessuali ed extracomunitari. Le cifre parlano chiaro: nel solo 2006, secondo un seppur parziale monitoraggio basato sulla consultazione di quotidiani nazionali e locali, si sono rilevati ben 97 episodi, 36 in più del 2005, di cui 59 aventi come obbiettivo persone fisiche. In questo ambito l’assassinio, il 27 agosto a Focene, lo scorso anno, di Renato Biagetti, un giovane del centro sociale Acrobax di Roma, affrontato da due neofascisti e accoltellato all’alba, all’uscita da una festa.

Il 2007 si è invece aperto con una bomba alla sezione del Pdci di Taranto la notte stessa di Capodanno. L’utilizzo di esplosivi si è poi ripetuto in altre occasioni. Particolarmente grave in questo senso la devastazione ai primi di marzo di un’ala del centro sociale Ask 191 a Palermo, siglata all’esterno con diverse croci celtiche sul cancello.

Numerosi i danneggiamenti anche alle sedi di partito, ma soprattutto moltissimi i vandalismi che hanno colpito, in ogni parte del Paese, cippi, targhe e monumenti dedicati alla Resistenza, spesso sfregiati o imbrattati. Caso limite Milano, dove è stata letteralmente abbattuta una statua al parco di Trenno inaugurata 40 anni fa dal sindaco Aldo Aniasi. Da segnalare, tra un fatto e l’altro, anche la profanazione di un ex cimitero ebraico nei pressi di Arezzo alla vigilia del giorno della Memoria. Le vicende più gravi invece a Lucca, il 24 febbraio, con l’accoltellamento di un ragazzo; il ferimento, il 10 giugno a Melzo vicino a Milano, di un giovane impegnato nel volontariato raggiunto al volto e all’addome da una lama, subito arrestato un naziskin; la spedizione squadrista a Villa Ada, a Roma il 28 giugno, dove una cinquantina di fascisti al grido di “Duce-Duce”, al termine di un concerto, armati di spranghe e con il volto coperto hanno aggredito la folla. Due i feriti, di cui uno raggiunto da due coltellate alla schiena all’altezza dei polmoni. Roma, in questa escalation, si è conquistata la palma di città più colpita. Seguono l’Emilia Romagna, la Lombardia, il Veneto e la Toscana. Ma in quasi tutte le regioni d’Italia, dall’Alto Adige alla Sicilia, continuano ad accadere fatti preoccupanti caratterizzati dall’uso sempre più frequente del coltello.

NEONAZISTI

A monte di questa recrudescenza, come quadro generale, certamente il passaggio verso società sempre più multiculturali e multietniche. Un’epoca in cui riemergono, come fantasmi dal passato, odi e pregiudizi verso minoranze, diversi e immigrati. In tutto il Continente, nei paesi dell’est come nell’Europa centrale, assistiamo, come denunciato lo scorso 6 giugno dall’organizzazione statunitense “Human rights first”, a un preoccupante rilancio del razzismo in tutte le sue varianti. L’Italia non ne è estranea. Nelle regioni settentrionali, in particolare, a favorire un clima di intolleranza, è la demonizzazione sistematica dell’immigrazione extracomunitaria a opera della Lega Nord.

Così anche nel nostro Paese le organizzazioni neofasciste ritrovano un proprio spazio, accentuando i caratteri aggressivi ed evolvendo nella direzione di un’identità sempre più neonazista. Ne fanno fede i ripetuti riferimenti a figure un tempo interne al Terzo Reich e le esposizioni di simboli, come gli stemmi di alcune divisioni delle Waffen-Ss, assunte ormai come tratto distintivo. Numerosi i convegni per esaltare personaggi del passato e l’allestimento di cortei i cui partecipanti sfilano ormai inquadrati militarmente, con tanto di croci celtiche e fasci littori. Si osservino i filmati e le fotografie veicolati dagli stessi siti di appartenenza. Fatti allarmanti, non più folcloristici. I rigurgiti squadristici e violenti hanno origine in questo ambito.

L’ANOMALIA ITALIANA

L’Italia subisce anche le conseguenze di scelte che hanno permesso il ritorno alla vita politica nazionale del neofascismo organizzato. In primo luogo lo sdoganamento operato dalla Casa delle libertà con alleanze e patti elettorali, nelle ultime elezioni politiche come in moltissimi comuni, tra gli altri Milano e Roma, con tutte le formazioni della destra radicale, dalla Fiamma tricolore a Forza nuova. Lo schieramento di centro-destra ha deciso di battere questa strada non unicamente per piccoli calcoli elettorali. La somma dei consensi all’estrema destra non va infatti oltre la soglia dell’1%. Le ragioni sono più profonde e si legano al disegno di incrinare nel senso comune la cultura antifascista fondante la Costituzione italiana. Un tentativo di rivincita di quell’“altra Italia”, da sempre insofferente alla democrazia parlamentare, qualunquista e ostile a ogni riferimento alla lotta di Liberazione. Una realtà un tempo mediata dalla Democrazia cristiana, oggi pienamente rappresentata e in sintonia con i leader del Polo. Da loro, anzi, alimentata. Da qui una rimessa in circolo anche dell’estrema destra, da reclutare nell’ambito di sempre nuove “crociate anticomuniste”.

A favorire questo processo la nuova ondata revisionistica, si pensi all’impatto mediatico dei libri di Giamapolo Pansa, tesa a delegittimare la Resistenza, ma anche a rileggere gli anni Settanta, sminuendo o cancellando dallo scenario l’eversione nera. Una sorta di generale rivalutazione, equiparando, da un lato, fascisti e partigiani (qualcuno nella scorsa legislatura presentò anche un disegno di legge in tal senso), ma, dall’altro, riscrivendo la storia di questo dopoguerra, “strategia della tensione” compresa.

Un complesso di fattori, anche se è la specificità della destra italiana che va colta. Una destra che ha abbattuto al proprio interno ogni discrimine antifascista e antirazzista. Una destra schierata elettoralmente da Pier Ferdinando Casini al Veneto fronte skinheads (!). Se si vuole, assai poco europea, neanche lontana parente di quella di Spagna, Germania, Gran Bretagna o Francia. Il primo atto di Nicolas Sarkozy, appena eletto nuovo presidente della Repubblica francese, nel giorno del suo insediamento, è stato di rendere omaggio ai giovani resistenti trucidati a Parigi dalla Gestapo e dai collaborazionisti. Impensabile, qui da noi, per un Berlusconi o un Fini

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MILANO, A VOLTE TORNANO

Secondo quanto riportato da La Repubblica, ieri (11 settembre) a Milano, in Corso Magenta, davanti alla sede della Commissione europea, si è svolta una manifestazione razzista contro il fondamentalismo islamico.
Tra i manifestanti c'è ROBERTO MARIA SEVERINI.
Ha un crocefisso colorato al collo e un paio di Ray-Ban a goccia: "Difendiamo l'Italia dai musulmani, il nostro Paese deve restare cristiano". Dieci minuti avanti così. Poi la svolta.
Un drappello di contromanifestanti avanza, è capeggiato da Dacia Valent, ex parlamentare del Pdci, e Giuseppe Fallisi, il noto anarchico autore de "La ballata del Pinelli".
"Ti abbiamo riconosciuto, sei Roberto Sandalo!"
In un attimo cinque funzionari di polizia circondano Severini per proteggerlo. Lui nega la sua vera identità. Ma i poliziotti stanno proteggeno l'ex Prima Linea, condannato per banda armata nell'aprile 1980.
Furono proprio le sue confessioni da penito a permettere alla polizia di sgominare l'organizzazione.
Condannato a undici anni e sette mesi, Sandalo ne scontò due e mezzo.
Cambiò identità, ma alla fine anni '90 lo si scopre tra le Guardie padane.
Pochi mesi dopo viene arrestato per una serie di rapine nell'Astigiano.

Ma a fine giornata ammette: "Sì, sono l'ex terrorista di Prima Linea ma sono anche uno che ha servito due volte lo Stato, prima come ufficiale degli alpini e poi dissociandomi e collaborando a mettere fuori piazza una banda di assassini. Non vedo perchè io non possa fare politica mentre altri personaggi mai redenti siedono nei piu' alti scranni delle istituzioni".

DA INDY-LO

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Arriva la t-shirt con simboli nazisti, nuova moda per i giovani di destra

Aperto a Magdeburgo un negozio di abbigliamento filo-nazista. La marca delle magliette, «Thor Z Steinar», prende il nome dal dio del tuono e da un generale nazista ed è guidata da un noto esponente dei circoli di estrema destra della Germania del nord. Numerose le proteste contro il negozio che vende il nazi-abbigliamento Emma Farnè  dal “il manifesto” del 15 agosto 2007   Berlino Non si chiamano t-shirt ma t-hemden – t-camice nella versione germanizzata – le magliette con gli stessi simboli che erano sulle camicie delle SA naziste, stampati sulla schiena di chi ha la testa rasata e gli anfibi ai piedi. Non sono in un museo ma si possono comprare a Magdeburgo, in Sassonia e vanno di moda tra i giovani di estrema destra, che le trovano in un negozio aperto da poco, creando un terremoto locale.
Le T-Hemden marca Thor Steinar sono sugli scaffali del negozio «Narvik», inaugurato il 27 luglio a Magdeburgo in un edificio importante per la città: la Gruene Zitadelle, progettata dall'architetto Friedensreich Hundertwasser, noto anche per aver disegnato alcuni palazzi di Vienna.
Per il proprietario dell'immobile di Narvik, la Gero Ag, una ditta consociata al vescovado di Magdeburgo, il 27 luglio è stato una doccia fredda: quel giorno il quotidiano Tageszeitung ha titolato «I cristiani non conoscono la storia».
Narvik è una città al nord della Norvegia che fu teatro di una feroce battaglia durante la seconda guerra mondiale e punto strategico per i rifornimenti di ferro per i nazisti. I vestiti del negozio, invece, sono ricchi di simboli della mitologia vichinga. Questi erano negli anni della dittatura graditi ai nazisti, oggi ai giovani di estrema destra: si tratta di rune Tyr, frecce puntate verso l'alto, già sulle camicie delle SA naziste negli anni 40 e rune Gibor, angeli dalla testa di lupo, amati dalle SS. Altri simboli non sono esplicitamente collegati ai nazisti, «per far sembrare i giovani di estrema destra gente normale vestita come gli altri», denunciano le associazioni locali.
La marca Thor Steinar – Thor dal Dio del tuono e del fulmine nella mitologia vichinga, Steinar, dal generale SS Felix Steiner, riferimento appurato da un tribunale tedesco – ha avviato nel 2002 la sua attività guidata da Uwe Meusel e Axel Kopelke, giovane noto nei circoli di estrema destra nel nord della Germania; la società si chiamava «MediaTex», oggi Uwe Meusel Factory GmbH.
Uwe Meusel distribuiva anche allora magliette e vestiti con le rune, ma sono stati proibiti dalla magistratura tedesca dopo decine di procedimenti penali. Kopelke e Meusel avevano reso noto che le rune usate sulle loro magliette non hanno nulla a che vedere con quelle del periodo 1933-1945. In più, due anni fa un tribunale in Brandeburgo ha annullato le sentenze, rendendo così legali i discussi vestiti, ora in vendita anche da «Narvik».
Il giorno dopo l'apertura di Narvik la Gero Ag, immobiliare proprietaria, ha deciso di rescindere il contratto di locazione con Meusel. Due giorni dopo ha ceduto un altro locale del complesso della Gruene Zitadelle ai cittadini, che in meno di 48 ore, dopo veglie di protesta davanti al negozio, hanno aperto una mostra informativa sui nuovi mezzi di propaganda neonazisti. T-Hemden incluse.
La mostra è ancora, aperta, come il negozio, come la disputa tra la Gero Ag e Meusel, che non è obbligato a chiudere perché in possesso di un regolare contratto d'affitto. «La legge non tutela casi di questo tipo; nessun commerciante deve mostrare nel dettaglio l'abbigliamento che venderà, basta solo specificare il tipo di merce, come ha fatto Meusel al momento del contratto» ha detto al manifesto Patrich Begrich di Miteinander E.v., associazione che monitora le tendenze di estrema destra sul territorio. «Nessuno sa se e quando l'attività commerciale verrà chiusa». Intanto gli abitanti di Magdeburgo continuano a protestare. Una vetrina di Narvik è già andata in frantumi.

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SABATO 18 AGOSTO 2007 PRESSO LA FESTA DI RADIO ONDA D’URTO- BS

 iniziativa a Brescia 18 agosto

 SABATO 18 AGOSTO 2007 PRESSO LA FESTA DI RADIO ONDA D’URTO- BS

DIBATTITO CON INIZIO ALLE ORE 19: AZIONI ANTIFASCISTE

Dibattito sul neofascismo italiano con la partecipazione delle città di Roma, Torino, Milano, Bergamo e Padova, con introduzione di Saverio Ferrari e presentazione degli interventi curata dalla redazione informativa di Radio Onda d'Urto.

Gli interventi verteranno sulle diverse esperienze di contrasto all'emergere dell'intolleranza neofascista, che le varie realtà nazionali hanno messo in campo in questi anni

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