Mercoledì sera in un incidente stradale è morto a 81 anni Umberto Fusaroli Casadei, partigiano, comunista, castigatore di fascisti.
A chi gli chiedeva se aveva qualche rimorso per le innumerevoli azioni compiute rispondeva che sì, gli dispiaceva di non aver colpito tutti i fascisti che avrebbe voluto.
Siamo certi comunque che Umberto tornerà nei loro peggiori incubi.
Alla camera ardente allestita presso l’Ospedale di Forlì, dalla tarda mattinata di oggi alle 15 di domani, sabato 22 settembre, esprimeremo il nostro cordoglio alla moglie ed a lui la nostra determinazione a non affievolire mai la lotta antifascista.
Centro Documentazione dei Movimenti “Francesco Lorusso e Carlo Giuliani”, Bologna
“…Sono Umberto Fusaroli Casadei, classe 1926, ex comandante partigiano, invalido della guerra di Liberazione e quindi combattente in Mozambico contro il colonialismo dove riportai altre due gravi ferite, in aggiunta alle tre riportate in Italia. Vinsi tutte le guerre giuste alle quali partecipai e persi tutte le paci susseguenti, avendo ovunque i capi tradito gli ideali per i quali combattemmo insieme, in Mozambico dopo l’assassinio del grande Presidente Samora, allorquando tentarono di assassinarmi i mafiosi locali.In Italia perdetti mio Padre, mio Zio e un mio Cugino, trucidati dai repubblichini, dei quali pagarono lo scotto solo quelli che conseguii di accalappiare, mentre gli altri scontarono la pena usualmente riservate ai ladri di galline o tutto al più ai rei di abigeato; ma io dovetti scontare sei anni di carcere. Combattei nell'ottava Brigata Garibaldi e poi nella 29esima Gap, dove fui promosso comandante di compagnia.La paura é fatta di niente e che può solo peggiorare qualsiasi situazione, senza migliorarne nessuna …meglio morire in piedi che vivere in ginocchio, chi non ha paura di morire e padrone della vita dei re e muore una volta sola, mentre i vigliacchi ogni ora della loro vita…”